Ogni comunità è composta da individui. Una comunità può prosperare solo se gli individui sono onorati e rispettati. Gli individui tendono a prosperare in una comunità se si avvicinano alla vita con un “atteggiamento da studente”, riconoscendo che tutto ciò che incontrano fa parte del percorso di apprendimento e quindi prezioso, anche se risulta essere diverso da quello che si aspettavano. La crescita individuale e la costruzione della comunità funzionano meglio in tandem quando gli strumenti per la condivisione profonda e il feedback vengono applicati consapevolmente.
La costruzione della comunità non avviene da sola, va promossa consapevolmente. Tra i requisiti di base ci sono comuni attività gioiose e condivisione nella vita di tutti i giorni. Conflitti e difficoltà sono opportunità per progettare un’organizzazione adeguata che supporti lo spirito di comunità. La forma dell’organizzazione ei mezzi di risoluzione dei conflitti dovrebbero essere complementari.
L’intenzione condivisa porta le persone oltre il presupposto che “tutti vogliamo andare nella stessa direzione”. Un’intenzione chiara e distinta fornisce orientamento, soprattutto nei momenti in cui il gruppo perde le tracce, non è chiaro quale strada prendere. L’intenzione poco chiara può diventare fonte di conflitto, confusione e incomprensione, quindi la chiarezza dovrebbe essere perseguita con tutti i mezzi. Un segno di chiarezza è che i membri trovano significative le dichiarazioni di intenzione (visione, missione, scopo e scopo) e si identificano con esse. La guida CLIPS delinea esempi di intenzioni condivise chiaramente formulate che possono servire bene il gruppo.
Una cooperazione efficiente richiede accordi condivisi, ad esempio sul processo decisionale, sull’organizzazione delle finanze, sulla rappresentanza legale, ecc. Questi appartengono al livello della struttura e, purtroppo, sono spesso trascurati. Le strutture poco chiare sono tra le cause principali dei problemi a lungo termine nei progetti di gruppo. D’altra parte le strutture ben sviluppate, quando disconnesse da altri strati, tendono ad essere repressive ea breve termine.
La pratica dà vita ai progetti e le aspirazioni, gli ideali e gli obiettivi del gruppo diventano manifesti e visibili al mondo. Idealmente, le Pratiche derivano da Intenzioni e Strutture coerenti, quando si raggiunge anche un buon equilibrio tra Individuo e Comunità. L’attuazione del progetto implica una fruttuosa relazione tra tutti i livelli e, allo stesso tempo, una pratica malfunzionante può riportare confusione e disfunzioni. Pratiche condivise, come mangiare insieme, lavorare insieme, condividere le attività quotidiane, creeranno “ritmi” e “modelli” sani e coerenti nella vita comunitaria.
Nei momenti difficili, le situazioni possono diventare sfocate e la direzione comune persa, creando confusione e ansia. Comprendendo i punti di forza e di debolezza del gruppo e concentrandosi sugli strati maggiormente colpiti, un facilitatore CLIPS può identificare le sfide reali e aiutare le persone a rimettersi in carreggiata. Gli strumenti diagnostici sono utili anche ai membri del gruppo per analizzare la situazione dal loro punto di vista personale e condividerla con gli altri per creare insieme “il quadro generale”. Offriamo diversi metodi che si adattano a stili e approcci diversi, a seconda del contesto e delle esigenze specifiche del gruppo.
Stiamo offrendo una raccolta di tutti i nostri metodi CLIPS, tradotti nelle lingue dei nostri progetti, da scaricare gratuitamente.
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